Bruno Russo- UN RITIRO ANNUNCIATO SENZA TREGUA (da 'Il Secolo' del 08/12/05 pag. 15 )
Spero che Prodi e compagni, si ricordino nelle valutazioni future del problema Iraq di essere prima italiani e poi politichesi perché , se qualcuno non se ne è accorto, non siamo solo gli spettatori esterni in queste terre martoriate, bensì i principali artefici della nascita, per la prima volta in assoluto nella storia, di una democrazia di pace nella terra di Babilonia. Il ritiro, preannunciato sempre da Prodi come pietra miliare dei programmi del futuribile governo di centrosinistra, non tiene conto del lavoro dei nostri militari a Nassirya come se essi appartenessero ad un’altra Italia, mentre il pericolo che la pace possa saltare in aria in ogni punto di quest’area geografica è tuttora costante e presente. Bisogna dare maggior peso e valenza alle parole di Fini che al ritorno da Amman ha sottolineato il palese tentativo del terrorismo palestinese, che poi è collegato anche al terrorismo internazionale, di voler ad ogni costo sabotare il processo di pace avviato dai vertici Israeliani, secondo un copione che ormai è classico. Gli incontri con i vertici delle nazioni Arabe del nostro Ministro sono tra le cose più importanti dello scenario politico, perché gettano le basi per quella collaborazione di intelligence che ha permesso con i suoi recenti successi, di sventare molte trame eversive in Europa e nel nostro paese. L’Unione sottovaluta queste cose, perché ritiene che curare il
pericolo con provvedimenti tattici radicali equivale a dichiarare guerra a questi paesi ed essere più vulnerabili di conseguenza. Ma l’azione del nostro Ministro degli Esteri dimostra che solo concertando tali provvedimenti secondo una rete di contatti, può garantire la reale difesa di un paese dal terrorismo. Il continio pleniluvio verbale con il quale Prodi e compagni cerca di mandare a casa i nostri soldati credendo che questo sia il volere di tutta una Nazione, deve calare su questa realtà che dimostra ancora una volta, che mentre il paese si divide una certa fetta di volenterosi lavora seriamente ed indipendentemente dalla reale gratificazione che ne conseguirà.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
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