Anche se le posizioni sulla legge elettorale sono distanti, qualche passo
in avanti credo che l’incontro tra Fini e Veltroni sia stato compiuto e
forse addirittura nella direzione di riavvicinare An e le altre compagini
del centrodestra, allo stesso Berlusconi. Infatti temi come la riduzione
dei parlamentari, l’aumento del potere di un premier, la riforma delle
regole parlamentari sono fondamentali per l’equilibrio del Paese e se le
prove di dialogo sono andate bene, non possiamo che esserne compiaciuti;
nel contempo chiarire che la caduta di Prodi equivale al ritorno alle urne
è un chiaro segno che occorre prima compattarsi in un clima di
pacificazione generale e poi affrontare con serenità il ricambio. Tutto ciò
non può non andare nel senso di una chiara organizzazione degli
schieramenti perché una dispersione di voti con queste premesse, potrebbe
rendere vani proprio tutti i tentativi a monte di chiarezza politica e di
confronto che si vanno via via delineando. Il premier quindi ha le ore
contate e dovrebbe proprio per il bene del Paese affrettare egli stesso le
cose, specialmente perché all’orizzonte si va delineando un terzo partito
che dovrebbe vedere unite tutte le sinistre e creare un’ulteriore faglia di
S.Andrea nella già sconquassata terra dell’Unione di governo.
Bruno Russo.
Fonte: Bruno Russo