Ho letto da qualche parte che per molti che non votano l’Unione, il leader
futuro ideale di un raggruppamento di destra, è Gianfranco Fini. La cosa mi
sta più che bene, ma quando si parla di futuro non bisogna aspettare che un
meteorite ci cada sulla testa, per dare avvio a una reale trasformazione
che ponga l’ex Ministro degli Esteri del Cdl come unica alternativa
possibile. Occorre altresì, riflettere sul fatto che la forza del
berlusconismo deve trasformarsi al più presto per non restare fine a se
stessa, nel senso che molte volte per dimostrare che un raggruppamento di
partiti è ben coeso, non serve perdere tempo a darsi un bel nome, ma
occorre dimostrare che l’accordo sull’alternanza del leader è la massima
dimostrazione di favore condiviso interno. E’ più di un nome, è una realtà:
l’ideale condiviso.
Bruno Eusso
Fonte: Bruno Russo