La sinistra ha tanto criticato la riforma delle pensioni di Berlusconi ed
ora si ritrova, dall'alto dell'aventino a parlare lo stesso verbo,
proponendo di alzare l'età pensionabile di quel poco che assicuri la
rispondenza del detto 'in mezzo stà la virtù' alla realtà. Adoperando i
benefici che si sono ottenuti dal precedente governo non si fa però una
bella figura, perchè si dimostra di essere privi di innovazione e
controversi nella esigenza di rendere lineare il processo di sviluppo del
Paese e la stessa politica. Neanche riesumando la solita filastrocca del
conflitto di interesse si cambiano le cose, anzi si peggiorano, perchè il
governo dimostra di considerare la figura dell'ex premier viva e vegeta ed
in grado di riapparire da un momento all'altro sulla scena principale. Si
rischia di apparire anche banali e scontati e chiunque dovrebbe irretirsi
nel ricordo di quei manifesti elettorali recenti che recavano la frase
'vuoi vedere che qualcosa cambia davvero?'. Non so come si possa
palesemente aver preso in giro gli elettori con dei concetti che poi non
verranno mai applicati, ma credo di immaginare le conseguenze di questo
modo di procedere: barattare l'approvazione della finanziaria con qualche
altra barricata fatta nascere all'occorrenza dalla sinistra per
controbilanciare la diaspora alla camera. La virtù non stà nel mezzo ma
nella forza delle idee per affermare ciò in cui si crede.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo