Il filamto di Quattrocchi si inserisce in una vecchia polemica che ha avvelenato l'immagine di pace ed orgoglio patrio che i nostri soldati in quelle terre stanno da tempo fornendo a tutti noi. Il nostro Presidente del Consiglio dichiarò che iniziare il ritiro del nostro contingente in Iraq era un fatto a tutti docuto, ma quella era una discussione inserita nel rifinanziamento della missione italiana. Ora si deve anzitutto ritenere che il rispetto di queste intenzioni è legato al tempo necessario che occorre per compiere il processo di civilizzazione della vita in Iraq, cosa che dipende solo dagli Iracheni. Chi ha accumulato sui giornali lutto e spot come se Berlusconi fosse un cinico approfittatore di disgrazie altrui ricordi che la dignità dei nostri soldati non va toccata. Essi sno in Iraq, non certo per fare propaganda al governo, ma per quella gente, per l'Italia e per gli Italiani. E' stata una occasione persa per dimostrare che anche l'Italia tutta intera si sa ritrovare sotto la stessa bandiera poer difendere i valori nazionali che appartengono a tutti e non ad una sola parte politica.

Bruno Russo