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10/05/2010 ARTICOLI  
Bruno Russo – LE PECORE IGNORANTI E LE FIDANZATE DI ALLAH
Questo pezzo forse nessun giornale lo avrebbe pubblicato, ma il dovere di essere umano che sente preponderante le emozioni del divenire della storia, che si propagano come onde sonore e torturano l'anima, mi
costringe proprio per quella missione di cultura e sensibilità che lo spettro sapiente dello scrivere libero impone e che è alla base della creazione di questo giornale, di dire una cosa. La Pasqua si avvicina e ognuno si stringe intorno ai propri affetti e ricordi, speranze e sogni e, indipendentemente dai buoni o cattivi propositi, si prepara a sacrificare l'agnello. Si, la resurezione è l'istante immediatamente successivo al sacrificio più immenso che un uomo può compiere e che solo Gesù ha insegnato essere la nuds e cruda accettazione del volere di un Padre che ci ha dato la vita e che ci impone di perderla per l'umanità. Questo è un concetto che la stessa umanità ha stentato a capire, perchè ancora oggi la società che ci impone i sacrifici ma non li accetta quando si tratta di farli in prima persona, giudica tutto ma si defila nei momenti più importanti. Il terrore così riesce ad essere l'unico strumento che può far capire in un mondo di agnelli ignoranti, che esistono sofferenze inaccettabili che riguardano i popoli che noi non conosciamo, ma che non viviamo, al tal punto che la nostra stessa umanità cade in crisi quando si parla di solidarietà. Sono fermamente convinto che il sacrificio umano della propria vita sia per la sua singolarità un fatto che si può dare solo all'esperienza del Cristo e della sua missione che è venuto a compiere sulla terra, e proprio per questo la mia anima si turba profondamente nel vedere tante donne coperte da un copricapo mezzo turbante e mezzo burka, che si sono fatte scoppiare in una mmteropolitana russa per commettere l'ennesimo attentato kamikaze. Le vittime innocenti sono rimaste azzeccate con i propri brandelli corporali alle poltrone del mezzo, pochi i superstiti, le solite scene strazianti. Immagini che alla fine, daranno forza e vigore alla terrificante azione del presidente Putin che farà una riconosciuta azione di repressione, che come esito non può essere giudicata migliore della prima. Nessuno può difendere il terrorismo, e tra tanti io non lo potrò mai approvare, ma resta nel profondo del mio cuore la certezza che a un tale gesto di cospirata atrocità, corrisponde una sofferenza umana che portata oltre l'estremo delle proprie capacità di resistenza, spezza le catene della logica e diventa bisogno eterogeneo di distruzione: i volti di quelle donne rappresenteranno sempre per me, la forza di disperazione che alla fine perde il controllo e perpetra il gesto terribile, che i processi democratici e attivi del mondo che ci circonda dovrebbero evitare. Sono fatti al cospetto dei quali le azioni kamikaze dei giapponesi durante la seconda guerra mondiale diventano quasi di secondo luogo, perchè forse attribuibili a valore militare e dedisione assoluta alla bandiera, che allora il mondo combatteva ma riconosceva nel valore oggettivo posseduto. Oggi, dietro le condanne di tutti si nasconde il colpevole silenzio del mondo, che ha soggiaciuto silente a tanti eventi politici internazionali che hanno fatto di popoli o minoranze etniche, come quello ceceno, carne da un macello lento e perverso. Le pecore ignoranti che si nascondono nelle vesta di molti responsabili del nostro mondo, sanno che la loro Pasqua è difficile che verrà, perchè non sono innocenti come tanti altri agnelli, ma nel consolidare la loro impotenza di fronte a coloro che portano a tali azioni kamikaze, devono fingere di essere legatri al comune buon senso della democrazia planetaria. Resta così nel mio torpore intellettuale una perturbazione che non dà poco fastidio, e si chiama l'impressione di potenza della disperazione umana nei panni di donne dedite al martirio assurdo, che noi tutti, nascosti dietro alle convenzione dei falsi valori condanniamo, senza importarcene un fico secco di ciò che si poteva evitare e non si è fatto. Per coloro che troveranno scandalose o semplici deduzioni accusatorie dell'altrui oggettività, le mie parole, ricorderei che siamo immersi in un fluido chiamato società globalizzante del 2000, che ci stà arrivando sempre di più alla gola grazie agli accordi commerciali che si fanno ogni giorno con presidenti canaglia, che rafforzeranno quelle economie che strizzano i popoli e i singoli cittadini anche del nostro Paese. Guardate la foto della donna kamikaze sopita nell'assurda morte del terrore, tra le poltrone vuote del palcoscenico umano che la circonda e riflettete.

Bruno Russo

Fonte: Bruno Russo
 

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