Un grande rammarico nasce nel constatare che un filosofo così vivido di idee, come Nietzsche, non sia valorizzato scolasticamente, restando forse per epilogo di una cultura unidirezionale, un personaggio oscuro. Eppure egli possiede una grande spiritualità che dovrebbe essere nota ai giovani in questa epoca di crisi religiose, in quanto con le riflessioni sul suo tempo che stà agli albori del nostro, ha preannunciato con un certo anticipo quelle problematiche del nostro 'essere spirituale' che denominò 'crudeltà religiose'. Egli distingueva infatti tre periodi: l'epoca primordiale nella quale l'uomo sacrificava agli Dei i propri simili o quelli che si amano di più, come i primogeniti nelle religioni preistoriche, quindi la cosiddetta 'epoca morale' nella quale l'uomo ha invece sacrificato la sua propria natura ovvero gli stessi istinti, ed infine la terza fase nella quale, presumibilmente ci troviamo adesso. Questa terzo periodo è contraddistinto dalla fine dell'epoca materiale, durante la quale l'uomo per le sue scelte economico-produttive, ha sacrificato proprio il sacro, la speranza, la fede nell'armonia nascosta che regola tutte le cose, la fede nelle future giustizie. Non sopporto quindi che la cultura scolastiva venga impartita, certe volte, come qualcosa di statico e predefinito, sottraendo quelle infinite sfaccettature ed altre contraddizioni di un simile personaggio, che poi maggiormente sollecitano i ragazzi a pensare, ad esprimere una propria opinione che serve come sano allenamento a costruire le cose, i concetti, le idee scevre da contaminazioni, forgiando le personalità di cui il paese ha oggi bisogno. Nietzsche, all'alba del secolo scorso, aveva intravisto insomma che il mondo stava per sacrificare il proprio essere
spirituale, per un mondo materiale, pratico e freddo, che peraltro non ammette facilmente la fede; così si arriva a deviare dai migliori principi e ideologie, arrivando alla adorazione della stupidità, che regna nel nulla, nell' assenza di un destino cristiano. Nietzsce credo sia stato un pensatore profetico, anche per quella sua capacità di vedere oltre le cose, come la sua frase:il passato ed il futuro influenzano egualmente il presente; ciò, in barba a quanto la società materialista e massificatrice determina nell'uomo, trasforma il rifiuto della religione in certezza dell'ignoto, ridando linfa alla stessa spiritualità. Nella scuola si dovrebbe, attraverso queste cose, dare un messaggio importante: la crisi della religione e dei suoi valori nasce da un rifiuto diffuso di se stessi e del prossimo, ovvero dell'individuo e delle sue nefandezze che nella storia si è reso capace. La sincerità, l'onestà e l'umiltà di una cultura completa possono al meglio educare le coscienze del nuovo millennio che possono riscoprire la spiritualità attraverso la propria individualità e quindi con un migliore rapporto con se stessi, prima di interfacciarsi con gli intelletti altrui. Creare quelle sinergie sociali ed economiche, che si basano sul gioco di squadra per prevenire le crisi che leggiamo oggi sui giornali. Ma occorre prima conferire a coloro che hanno fatto la Letteratura ed il pensiero del novecento, la giusta presenza all'interno dei testi e dei programmi che vengono impartiti nelle scuole; perchè non si può approfondire tutto solo all'Università e scoprire che una personalità così vivida è stata, forse volutamente, trascurata.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo