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25/12/2004 CULTURA  
Bruno Russo- NOTIZIE DAL FRONTE
Cari genitori, stamattina guardavo il volo di un gabbiano sopra il mare e pensavo al Cilento, che mi manca come la mia infanzia ed a voi che con la pasienza delle onde mi avete cresciuto. So quanto adesso siete in pensiero per me, qui a Nassirya, mentre modulate orgoglio e desiderio di avermi accanto, ma vi assicuro che sto bene; debbo però comunicarvi che questo Natale ho chiesto di restare qua, di passare con altri miei commilitoni e con questa gente le feste, accanto all'albero che abbiamo fatto insieme. Sapete, in luogo di sfere variopinte ci abbiamo posto le foto della gente di questo paese con tanti fogliettini, ciascuno dei quali contiene un desiderio, tanti sogni mischiati che sento il dovere di vegliare proprio in queste notti perchè fanno una luce particolare, una luce che non so descrivere ma che mi mancherebbe troppo. Non me ne vogliate per questa strana decisione, io starò con voi più di quanto potrei stare se tornassi. Questa guerra è sporca, ma partorisce valori che in questo mondo di cartapesta non è facile trovare; noi siamo fortunati perchè presto faremo ritorno, ma a poche miglia da qui altri non potranno fare altrettanto, gli americani cadono come cavallette e noi ci sentiamo spesso impotenti, perchè il nostro è solo un compito di pace. Ho saputo di un soldato statunitense che, mentre cercava di aiutare un altro ferito, è stato raggiunto dai cecchini e mi è venuto da piangere perchè queste cose le avevo viste solo in televisione, mentre viverle è un'altra cosa: sembra di rinascere una seconda volta. Allora penso al faro di Punta Leucosa che sembra illuminare tutto un mondo, al di là dell'orizzonte, in quel posto dove tu papà mi portavi a pescare, insegnandomi a non aver paura del mare, facendomi vedere quanta luce c'è in fondo ad ogni cammino: ora mi trovo accanto a questa luce con i miei fratelli e molti angeli che non dimenticheremo mai. Qualcuno ci ama, qualcuno ci teme, ma basta parlarci che capiscono chi siamo: abbiamo un compito e lo stiamo portando pian piano a termine, con impegno, talvolta con fatica e amarezza, ma soprattutto con una passione che abbiamo scoperto essere ancora più grande, perché è la passione delle cose realmente utili, quelle che seminando nasce amore. A questi alberi spero che questa gente potranno attingere il loro futuro e costruire un paese felice, forse è mera utopia ma i sogni sono belli per questo, per quella impossibilità di realizzarli che li rende più dolci, come una bella donna, come un figlio che ti guarda e vuole da te sicurezza. Ad uno di questi alberi io ho messo questa lettera come dono e speranza per questa gente, al posto delle luci che in ogni parte del mondo luccicano di queste occasioni, un'altra copia la spedirò a voi e spero che capirete, perchè dal cielo dove sono tanti miei fratelli mi chiedono di restare e non posso deluderli. Proprio ieri un bambino di questa terra che tenevo per mano, mi guardava con quegli occhi bianchi e timidi mentre addentava distrattamente una merendina: a me non sembrava possibile che tra tanta gente nel mondo mi accorgevo di lui, è stato fantastico, è stato come volare, come innamorarsi di qualcuno. So che in Italia c'è molta gente che non ci comprende ma non fa niente, non ci importa, mi dispiace solo che queste persone che fanno tanto chiasso non sanno quanto è bello il silenzio qui. La sera mi addormento con questa musica e penso solo a voi. Vi auguro un Buon Natale da questa terra che tanti immaginano infernale mentre non lo è affatto. Vostro................

Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
 

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