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23/03/2006 CULTURA  
Bruno Russo- PIOMBO ( da 'Libero' del 23/03/06 pag. 16 )
La cosa più preoccupante è l’indifferenza totale con la quale la sinistra tollera questi scontri di piazza che assomigliano tanto a quelli degli anni ’70. Come allora, essi furono la culla dove si esprimevano le faziosità più irriverenti della politica della sinistra, che infiamma gli animi della gente su tesi inesistenti e unicamente distruttive, per poi abbandonare soprattutto gli idealisti negli angoli del compromesso e dei voltagabbana. La sinistra abbandonò anche allora i violenti, che si trovarono nelle piazze a raccogliere i fasti di tutte le posizioni più estremiste, contando anche che spesso gli opposti si toccano. Questo fenomeno allora fu sottovalutato come oggi avviene da coloro che vogliono arrivare alla guida del governo, attuando gli stessi propositi dei no global: la demolizione di ciò che fino ad ora si è costruito. La ‘sinistra di governo’, quella che abbandona gli ideali e sposa i compromessi, rischia di fare la fine della democrazia cristiana di allora, la quale , proprio per il modo come ha affrontato gli anni di piombo, fu accusata da qualche storico intellettuale di aver costituito‘ la dittatura di centro’. L’isolamento dei violenti deve avvenire a due livelli: uno politico e
l’altro territoriale. A livello politico occorre cercare un dialogo con le
posizioni più oltranziste ma comunque pacifiche che regnano in ciascun
schieramento: l’ha fatto la destra ma non la sinistra. A livello territoriale occorre individuare ed isolare coloro che seminano zizzania: anche questo lo vuole fare la destra ma non glielo permette la sinistra. Allora perché si lamentano quando si accusa l’opposizione di essere quasi d’accordo con questi ‘centri sociali violenti’?. Sono i tipici atteggiamenti, quelli dell’opposizione, di chi ha paura di perdere per il troppo terreno che scorre, allontanandosi dai propri piedi.

Bruno Russo

Fonte: Bruno Russo
 

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