Bruno Russo- C'ERA UNA VOLTA UN INGLESE
'Ci sta un Francese, un Inglese e un Napoletano' è il titolo del programma al Teatro Bracco di Napoli. In esso viene celebrata la 'festa/dramma' del matrimonio, all'interno di una realtà popolare, ovvero la tracotante mediocrità del provincialismo che al cospetto dell' evento nuziale mette in moto quella serie di cerimoniali che, alla fin fine, non fanno altro che rivoltarsi contro la festa stessa, rappresentando il proscenio ilare al massimo di una esilarante commedia del teatro comico. Ne fanno parte, tra i tanti validi attori, il protagonista, Edoardo Tartaglia, tipico napoletano fanfarone che non riesce a gestire l'impegno con la vita privata, dal momento che a poco tempo dal matrimonio si ritrova promesso ad una sventurata del luogo, trovatasi in cinta, che rischia la vita a causa delle regole della sua terra; la moglie, Veronica Mazza, che giunge al campo umanitario con tanto di bomboniere e sinusoidale napoletanità; suo fratello, Mario Porfido ( La Squadra ) che da buon praticone cerca di spingere la sorella verso un futuro più garantito dal vil denaro, sposando il francese ( Peppe Miale ) che rappresenta egregiamente il soldato di ventura, un pò mercenario ed un pò galantuomo. Su tutti si pone il terzo protagonista, l'ufficiale inglese ( Gennaro Piccirillo -nella foto) la cui parte spesso si richiama ai valori militari ed all'impegno 'umanitario' che soprattutto in questi tempi essi esprimono, rappresentando con veemente efficacia quello che è un pò il tema principale della rappresentazione, anche se posto un pò tra le righe: i tempi moderni contraddittori, dove gli avvenimenti bellici sembrano essere inconciliabili con la missione umanitaria di una società globalizzante, che cozza con la vita di tutti i giorni, ma che nel migliore dei casi riscopre la tradizione proprio come garanzia di autenticità. Alla fine lo spettacolo saluta uno spettatore, che non è stato un secondo senza ridere.
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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