La tanto criticata manovra del governo per l'occupazione, in base a quanto
si è attuato in campo economico, ha invece garantito in Italia il mantenimento
dello status contrattuale per migliaia di lavoratori e categorie a rischio. Basta guardare a quello che succede al di fuori dei nostri confini: a Detroit la GM ha annunciato tagli per 30mila dipendenti e la chiusura di 12 impianti, a Stoccarda la Mercedes ha varato un piano di risparmio con 8500 tagli ed una riorganizzazione che costerà all'azienda ben 950 milioni di euro, a Wolsburg la Volkswagen ha effettuato già tagli per migliaia di dipendenti in Germania per diminuire i costi della produzione, ultima la Ford che ha deciso di tagliare 30mila posti negli USA insieme alla chiusura di 14 stabilimenti. Non mi sembra che in Italia esista quella situazione disastrosa che annuncia continuamente l'opposizione nelle sue incongruenti campagne elettorali e non, visto che la Fiat, Alitalia ed altre aziende, nonostante le ingenti difficoltà del settore resistono bene e non si avvicinano minimamente a provvedimenti
che possano richiamare quelli citati. Le medicine amare certe volte sono
necessarie perchè il taglio sui costi è un provvedimento determinante per
risollevare le sorti di una azienda, ma se in Italia si respira un'altra aria non si può poi parlare con tragicità dell'operato di un esecutivo, che evidentemente è scomodo proprio perchè ha mantenuto la nostra tendenza
a garantire il posto sicuro, tentando anche il difficile dialogo con i sindacati, che sicuramente non si possono ideologicamente dire solidale al CdL. Il ridimensionamento dei toni della politica propagandista della sinistra potrebbe essere il primo passo per una azione seria, ma visto il linguaggio che traspare sui giornali, cioè un sogno.

Bruno Russo