Se qualcuno afferma che la Chiesa non può venire meno ai principi
proclamati da chi l'ha fondata, Gesù Cristo, io rifletterei nel tentativo di misurare la distanza che in molti problemi reali si stabilisce tra l'uomo e la chiesa stessa: sul fatto che proprio il Signore dovendo affidare l'istituzione clericale a colui che la perpetrasse nei secoli, e la scelta era tra l'apostolo Paolo uomo ligio ed ineccepibile e l'apostolo Pietro ex ladrone, scelse contrariamente a quanto molti si aspettavano, proprio il secondo. Quando si parla allora di problemi scottanti come la comunione ai divorziati, io ricorderei che la chiesa di Pietro si è fondata su un messaggio che può essere scomodo e pericoloso: la verità cristiana si fonde sulla relatività della perfezione umana. Spesso ci si accorge che le azioni migliori arrivano proprio da chi sembra non esportare buoni principi ma, nonostante ciò, dopo due secoli si inseguono solo i comportamenti perfetti, l'impalpabile solidarietà, la ragion pura in vece della purezza dei sentimenti e ci interroga poi in continuità sul significato dell'amore che sulla Terra sembra ormai una ingenua rarità. Gli errori della vita non devono essere ignorati ma quando mi chiedono che valore oggigiorno ha la confessione e la comunione per un divorziato, io rispondo che se qualcuno trova ripugnante confidare i propri segreti ad un ministro di Dio dovrebbe provare la stessa cosa nel farlo con il salumiere, con il migliore amico, con l'amante ed invece si prova maggiore paura e vergogna verso chi è ministro di Colui che ha partorito le regole dalle quali uno si è allontanato. Molte persone che come me non possono ricevere la comunione, hanno capito in questo stato di privazione che la confessione è un gesto di profonda umiltà perchè ci pone in perfetta nudità di fronte al signore, cioè privi di ogni velo che possa nascondere il nostro stato, a chiedere , attenzione, di rinnovare quell'incontro spirituale tra il corpo di Cristo ed il suo sacrificio attraverso la nostra penitenza. Farlo senza accorgersi di questo è comune a tutti, ma è comunque una occasione di conversione che deve essere data a tutti, perchè il messaggio cristiano che necessita dell'Istituzione clericale per essere veicolato al mondo, è partito proprio dalla possibilità di apprezzare la luce dopo che si è stati per molto tempo al buio. La possibilità della conversione deve essere data a tutti, così come oggi la si dà a tante persone che non l'apprezzano, perchè un incontro eucaristico può essere determinante per il cambiamento. Perpetrare lo stato attuale delle cose è comunque un attaccamento a valori materiali, come rilevo dal fatto che molte donne che hanno dato l'input al divorzio, chiedono poi l'annullamento del matrimonio per recuperare una religiosità perduta, un gesto che si traduce nel pagare ad un tribunale ecclesiastico molti soldi per cancellare un matrimonio quando solo il Signore lo può fare. Dove regna la confusione le cose non vanno è la conseguenza è che un divorzato oltre ad essere allontanato dai figli si
sente suo malgrado ad essere allontanato anche da Dio.

Bruno Russo