Una volta a sinistra si lamentavamo che il Presidente del Consiglio non interveniva nei dibattiti mediatici dove mostrare le unghie ed i denti della Casa della Libertà; ora saranno accontentati visto che non si è trattato di una sporadica comparsa ma il nostro premier sta accompagnando in diretta una inchiesta delicata che butta finalmente l’occhio nella immacolatezza ipocrita della sinistra stessa. Ogni interessamento politico su questioni economiche che possa essere avvenuto in passato non può che aver portato ad un conflitto di interessi evidente, ma la scelta di andare a testimoniare fatta dal Cavaliere e che ha lasciato qualcuno perplesso anche a destra, deve essere vista nell’ottica di dimostrare che la caratura morale del Polo non è come quella dell’Unione che si tira indietro di fronte ad ogni punto interrogativo. A questo punto non posso credere neanche che in materia di sondaggi sia avvenuta una inversione di tendenza dovuta a queste vicende, che avrebbe fatto guadagnare punti al CdL e riaprire un confronto a tutto campo: la partita è tuttora aperta perché atavicamente esiste nel Paese una grande fetta di indecisi che non possono non aver notato in questo periodo, che votare a destra significa soprattutto mantenere inalterata una linea che ha, lentamente ma evidentemente, portato il paese a crescere. La vittoria del centrodestra è sicura ma la bontà di questa previsione dipende da quanto riusciranno tutte le componenti della destra a restare unite e compatte, come hanno fatto fino ad ora. Questo è una certezza che non potrà mai non essere ricompensata da chi non se ne importa della politica, ma vuole vedere un po’ di continuità almeno nella vita istituzionale italiana.

Bruno Russo