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13/01/2006 CULTURA  
Bruno Russo- IL CORTILE DELLA NOIA ( da ' Libero ' del 13/01/06 pag. 17 )
Il cortile di casa propria è il guado più pericoloso e chiassoso, quando si rientra dal lavoro con l'espressione di chi vorrebbe una vita coniugale differente ed invece si crolla inesorabili nelle abitudini e nella difficoltà della ricerca di un angolo di paradiso. Quando era ancora attivo, il mio essere sposo come tanti simili, arrivò per questo, dopo pochi anni ad essere coinvolto nel processo di disgregazione della complicità nonchè della reciproca umana componetrazione nei resoconti giornalieri di fatti di lavoro, discussioni con vicini, confidenze con amici e parenti. Mi sono accorto che in un rapporto, occorre rifugiarsi sempre, soprattutto quando si ha a disposizione la comodità apparente dello stare assieme sotto ad uno stesso tetto, in quell'isola che non c'è, nell'isola dove volevo volare quando ero piccolo e non capivo i grandi, che poi è la stessa nella quale volevo stare da grande e coniugato non capendo i piccoli. Non capivo coloro che hanno bisogno di sicurezze e fuggono, non capivo coloro che hanno paura del dialogo e si chiudono, non capivo chi fa la vittima e poi per questo lancia più forte la sua freccia e fa male di più. Come me tante persone non riescono ad essere soddisfatti del benchè minimo rapporto con l'altro sesso. Quando restavo deluso mi rifugiavo da ragazzo nella mia cameretta ovattata e piena di poster di cantanti rock, ove con le cuffie stereofoniche nelle orecchie sognavo, cullato dall'onda armonica di un suono ambito, l'isola che non c'è nell'azzurrissimo cielo prossimo a casa mia, vicino alle mie speranze e ai miei desideri; l'isola dove potevo dividere con una donna la sensibilità rara di un mondo difficile ma meraviglioso, che cela le sue perle in ostriche nascoste come le dolci melodie della musica che, per magia, ci aiuta ad immaginarci non più soli. Nel matrimonio molta gente fa l'errore di dimenticare, che l'isola che non c'è esiste ancora, basta riuscire ad intravederla nei pensieri sgombri da timori e cose inutili, basta riuscire a portarci anche lei ritagliando insieme ogni giorno un angolo, due minuti, anche un attimo se necessario, per poter condividere anche una emozione piccola o una comune passione. Si fugge su rotaie le cui linee estreme, essendo parallele non si incontreranno mai, si aspetta ciascuno che la mossa giusta la faccia l'altro perchè l'errore principale non è volere ma pretendere. Se mi chiederanno perchè l'isola che non c'è si vede solo di notte, risponderò perchè la si ritrova quando non c'è rumore, quando si può sognare ed anche quando, apparentemente, non c'è luce. Quando un oggetto o un'abitudine sono particolarmente importanti, essi appaiono spesso banali e scontati; eppure ci si accorge quanto valgono proprio quando poi si perdono e ci si rammarica che quell'isola sopra alle nubi dei pensieri sia rimasta vuota per troppo tempo. Così, dopo aver sofferto ancora una volta ci si prova ad andare là ancora da soli, se non altro a sognare ed aspettare di nuovo l'amore.

Bruno Russo



Fonte: Bruno Russo.
 

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