Bruno Russo- LE RIFORME ( da 'Il Secolo' del 18/12/05 pag. 14 )
Quando Prodi affronta il tema caldo del lavoro, effettuata più grande gaffe elettorale, perché affermare di voler cambiare, anzi cancellare, la legge Biagi in quanto rea di aver facilitato la frammentazione del contratto di lavoro, significa imporre a molti giovani che per la prima volta entrano nel mondo del lavoro di arrestarsi al nastro di partenza, perché deve passare un treno fantasma, che contiene solo i clientelismi ed assistenzialismi che hanno caratterizzato in passato la politica dei governi di centrosinistra. Inoltre dire che la mobilità, introdotta proprio dai governi passati, è diventata la regola generale del mondo del lavoro è un’altra clamorosa svista, visto che invece è diventata quasi l’eccezione, dal momento che chi vive nell’industria per esempio si accorgerà che per molteplici ragioni è più difficile lasciare pur volontariamente il proprio posto di lavoro. Le aziende di Finmeccanica hanno realizzato per mezzo delle agenzie interinali, il cui contributo proviene comunque dalla dinamica creata dallo stesso tipo di riforme, una organizzazione efficiente che oltre a permettere la prima occupazione a molti freschi laureati, riesce ad incasellare il lavoratore nel settore dove è realmente richiesto il suo contributo specialistico. In passato, con i governi “illuminati” del centrosinistra, ma spenti nell’anima, si vedevano persone impiegate in posti in cui si richiedeva una figura professionale totalmente differente, con conseguenze negative non indifferenti per i vari processi aziendali. Questa e tante altre, sono le evidenze oggettive che quando si muove la destra non si guarda solo ai contenuti ma anche alla sostanza, anzi alla qualità della sostanza che poi è quella che da i risultati reali. Prodi vuole cancellare qualcosa di buono, anzi di ottimo, visto quello che si è patito in passato nel mondo del lavoro, senza sostituirlo con qualcosa di maggiormente valido ma solo con la dinamica della distruzione. Il sistema mentale è fatto apposta, certe volte, a non guardare più lontano del proprio naso e solo i più depressi fanno un un uso pessimistico del pensiero, quindi se proprio vogliamo autodistruggerci continuiamo a fare e disfare come Penelope, nel tentativo non di migliorare la vita e la politica, ma solo la propria posizione. Il fatto poi che il giuslavorista che ha creato il presupposto di tante riforme, sia stato barbaramente assassinato ci deve fare maggiormente adirare perchè dimostra che il tempo nella storia della politica è solo una mera opinione.
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
|