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10/11/2005 CULTURA  
Bruno Russo- NON VOLTARTI ( da 'Libero' del 09/11/05 pag. 17 )
Quando si discute sulle influenze della razionalità su di una vita che è sempre meno disposta a darci molte chance, occorre dire che molte cose noi ce le andiamo proprio a cercare perchè tutti vogliamo dare e ricevere amore, innescando una forza che ci spinge a camminare ed a guardare in avanti, però dobbiamo per progredire spiritualmente eleminare il passato perchè esso non ci appartiene più. Se Dio è vita, Egli
è anche tempo e spazio e quindi offre l'ora presente per fuggire dal nostro passato. Nonostante ciò la tentazione di ritornare al passato e forte ed assomiglia tanto a quel ritorno nella culla dove tutti abbiamo sicuramente trascorso i momenti più spensierati. Si sa che quando Dio decise di distruggere Sodoma, condusse fuori dalla città Lot con tutta la sua famiglia e gli disse: fuggi per la tua vita, non guardare indietro e non fermarti dentro la valle; ma fuggi sulle montagne per non essere travolto. La moglie di Lot non diede ascolto alle parole e si guardò indietro, diventando una statua di sale. Anche con queste parole 'simboliche' traspare quanto la nostalgia interiore del passato ci porta ad una completa paralisi del nostro mondo interiore, vedendo il futuro come un regno privo di sogni e speranze. La società odierna incoraggia a vivere nel passato, perchè si vuole analizzare il passato tormentato della nostra esistenza psichica aumentando la tristezza, man mano che si riflette. Una frase letta mi riporta al vero atteggiamento che occorre avere nei confronti del passato : della storia occorre racconatre non le ceneri ma il fuoco e le fiamme; ovvero bisogna cogliere nel giardino del prorpio trascorso solo i fiori più belli e forti e piantarli nel proprio cuore dove cresceranno beati e rafforzeranno la nostra stessa realtà. La nostra esistenza, quindi, tanto lontana dal razionale, si basa proprio su quella fede tanto discussa su queste pagine, perchè è l'unico fiore capace di ricreare quell'Eden dal quale siamo venuti, perchè senza fare discorsi religiosi, mi sembra evidente che se si dimentica l'impronta della negatività del passato si distruggono i torti subiti, perchè perdonare senza dimenticare il male che ci hanno fatto equivale a non perdonare. Quindi bisogna camminare sempre in avanti, perchè i sentimenti, l'amore e la fede non tengono conto del passato se non per piangere su se stessi, mentre la forza della speranza è alla base di quella forza che noi non crediamo di avere fino a quando non la sperimentiamo nel campo della vita. Quel confine tra razionale ed irrazionale si trova proprio tra il presente ed il passato, è la linea di demarcazione tra quello che noi pianifichiamo nella mente e quello che ci viene addosso se apriamo gli armadi impolverati dell'esistenza, piena di rimorsi, ricordi ed altro. Ogni malattia, ogni sconfitta della vita appartiene a questo ripostiglio maledetto che qualcuno o qualcosa ci impedisce di ripulire una volta per tutte; questo qualcuno o qualcosa non è il colpevole ma è colui o quella cosa alla quale noi abbiamo voluto legare la nostra esistenza pensando solo a quello che ciò ci doveva offrire e non a come è bello donare semplicemente in un rapporto; l'alternativa è ferirsi con i dolore e le delusioni: ripulirlo, annullare il passato sarebbe come ammettere le sconfitte, sposando appieno quella umiltà che è il migliore veicolo di fede .

Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo
 

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