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08/11/2005 CULTURA  
Bruno Russo- HAND BY HAND ( da 'Libero' del 08/11/05 pag. 17 )
Nel matrimonio o nella convivenza oggigiorno esiste un problema molto serio: la società non è più conformata al rapporto univoco e monogamo ma viaggia come la corrente del mare verso un tipo di sentimento che è condiviso, occasionale e sicuramente non dedicato alla sola procreazione. Di conseguenza il matrimonio stesso fa paura, viene vissuto come una prigione oppure come una cosa meravigliosa che sfugge dalle mani in continuazione, perchè un uomo e una donna viaggiano come treni superveloci su due binari paralleli, due direzioni che per difinizione non si incontreranno mai. Non credo che l'uomo sia un traditore o un incapace, che una donna sia cambiata o diventata insensibile, credo solo che l'amore sia come una notte astratta, un qualcosa che non si smette mai di conoscere se non nel momento in cui qualcosa brucia dentro e contemporaneamente si iniziano a sentire tutti i brividi del mondo sulla propria epidermide, ma il problema nasce
quando si vuole riprodurre il miracolo nel tempo come nell'esperienza del matrimonio, perchè ogni favola è un gioco ma non è una storia inventata, essa nasce dal volere ad ogni costo una persona, un atavica esigenza di unire due corpi in uno alimentando tale realtà con una sola cosa: la complicità. Oggigiorno questa esigenza muore inesorabilmente quando si vive assieme perchè la vita è diventata così piena di possibilità che quando arriva una privazione si reagisce con rabbia, disperazione, anche violenza, il tutto riversato come la cronaca insegna nei confronti dei figli, del marito. della moglie: in tutto questo la parola complicità perde di significato. Una coppia che ha problemi non si dovrebbe chiedere quanti tradimenti si sono fatti o quante volte si fa ancora l'amore, nè si dovrebbe scambiare la valutazione sul comportamento reciproco come se ogni giorno fosse un esame: solo il silenzio può curare un sentimento malato, le parole creano solo un disturbo che come la corrente del mare porta la barca alla deriva. Più questa barca si allontana è meno le parole la possono far tornare dietro: in una canzone meravigliosa Lucio Battisti diceva 'la verità si offre nuda a noi, se tu lo vuoi..'. Occorrerebbe ritornare a quelle passeggiate lungo il mare, guardandosi negli occhi e tenendosi per mano in barba a tutti coloro che ridono difronte all'ingenuità, al romanticismo, perchè sono cose che acquistano valore solo se uno ci crede, se lo vuole a tutti i costi. L'amore che si perde per la strada lo si insegue come una ruota che sfugge da sola, finendo nei posti più impensabili e talvolta assurdi, finendo per perderlo per sempre salvo poi ritrovarlo in un tramonto nel mare, negli occhi di un'altra donna o quelli teneri di un bimbo che guarda queste cose e non capisce. Ogni volta che si perde qualcosa ci si chiede il perchè, dando ancora una volta fiducia alla logica, alla razionalità e finire per salire ad un altro approdo in un altro porto. Ma proprio per questo porsi l'interrogativo che il porto diventa il punto di separazione tra la nostra misura e quella dell'anima che di fronte al bello si dilata in cerca di un incontro. Un ulteriore incontro.

Bruno Russo

Fonte: Bruno Russo
 

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