Vorrei sottolineare, quando qualcuno accusa la scuola di non educare sufficientemente i ragazzi ad una vita sana, che un certo rammarico nasce dal constatare che nella cultura del dopoguerra la droga è stata vista prima come strumento di ribellione, vedi gli anni '70, mentre adesso semplicisticamente si afferma che la droga è un mezzo per fuggire la realtà densa di crisi spirituali, dove la fede non riesce da sola a sopperire ai problemi. Un filosofo così vivido di idee, come Nietzsche, poco approfondito purtroppo a scuola, preannunciò con un certo anticipo tutte le ansie che gli uomini si preparavano a subire e le denominò 'crudeltà religiose' : "un tempo si sacrificava al proprio Dio gli esseri umani e forse proprio quelli che si amavano di più come i primogeniti nelle religioni preistoriche, poi si passò nella cosiddetta epoca 'morale' a sacrificare la propria natura, gli istinti dei sensi, adesso la nostra società sacrifica il sacro, la speranza, la fede nella armonia nascosta che regola tutte le cose, la fede nelle future giustizie". Quindi Nietzsche, all'alba del secolo scorso aveva intravisto che il mondo si preparava a sacrificare Dio per punizione verso se stessi, arrivando alla adorazione della stupidità, del nulla nell'assenza di un destino cristiano vero che potesse efficientemente sostituirsi al materialismo imperante fino ad oggi. Credo sia stato un profeta in patria, in quanto tutti sappiamo quanto la società del '900, materialista e massificatrice, abbia determinato nell'uomo un rifiuto della religione e dei valori rifugiandosi nell'ignoto, nel nulla. Nella scuola si dovrebbe, attraverso queste lezioni, dare un messaggio che credo importante: la crisi della religione nasce dal rifiuto di se stessi e del prossimo come elementi capaci di sostituirsi alla materia per la soddisfazione dei bisogni attuali, forse anche alla luce delle nefandezze che nella storia l'uomo si è reso capace. In questo ambiente morale la droga può diventare un modo per sollecitare la parte dormiente di noi stessi, quella incapace di reagire, incapace di reggere il ritmo moderno. Una cultura appropriata con lezioni come questa potrebbe meglio educare le coscienze del nuovo millennio, che possono riscoprire la spiritualità attraverso la riscoperta della propria individualità e quindi arrivando ad un migliore rapporto con se stessi, in quanto la migliore droga è in noi e si chiama adrenalina, basta avere una passione, un amore, una fede politica, religiosa ed inseguirla sempre, perchè nulla si possiede appieno se non lo si insegue e si conquista con intelligenza e rispetto per il prossimo, soprattutto se si trova in un'altra barricata. Non abbiamo altro antidoto alla droga perchè essa nasce negli eccessi, sia dell'uomo povero che del benestante; quindi la prima lezione può essere che un uomo quando ha paura di non reggere gli inseguimenti delle masse che vanno in una determinata direzione si rifugia nel fantastico e spesso, per timore di non reggere o di non farcela si fa molto del male: difendiamo noi stessi per costruire un mondo migliore.

Bruno Russo