Bruno Russo- IL MESTIERE IDEALE
Una cosa è certa, la dignità dell'individuo viene dal lavoro. E' una di quelle cose difficili a spiegare perchè sono sensazioni, come i sentimenti, impossibili da descrivere, specialmente quando nel tempo ci si accorge che anche fare quelle noiose fotocopie che qualcuno ci ha chiesto e noi tacitamente eseguito, rappresenta un impegno, un qualcosa che ci gratifica. Questo accadrà quando il lavoro non ci sarà più, quando andremo in pensione e nel ventaglio di possibilità che qualcuno ci aveva offerto, all'atto pratico verremo scansati da tutti compresi gli esponenti della famiglia che, distratti, hanno altro a cui pensare. Ma il lavoro in Italia non c'è, o meglio c'è e non si vede, perchè si è notevolmente abbassata l'età di chi entra nel mondo del lavoro, perchè le assunzioni ci sono ma non per chi si laurea in ritardo. Le riforme degli ultimi anni hanno effettivamente mosso qualcosa, ma restano i tanti studenti che si laureano in ritardo ed irrimediabilmente perdono quei treni che passano. L'istituto della raccomandazione esiste perchè è una istituzione che ormai è diventata vecchia come il mondo e come tale morirà con esso, del resto bisogna ammettere che pochi di noi ne farebbero volentieri a meno. La qualificazione del lavoro è in atto, ma proprio i settori più importanti risentono di un rallentamento di questo processo perchè in questi, la qualificazione del prodotto e l'attenzione alla qualità dei risultati costa ovviamente di più. I mestieri più umili, quelli artigianali, per chi ha la fortuna di averli acquisiti per tradizione familiare, se li tengono ben stretti perchè oggi risultano tra i più rari e per questo onerosi. In definitiva pochi, ma non pochissimi riescono ad essere impiegati per un lavoro che corrisponde agli studi che hanno portato a termine. Conclusione: occorre accettare qualsiasi cosa perchè oggi tutti o quasi tutti i mestieri stanno diventando di Qualità, ma bisogna tener presente che in una società così veloce basta un ritardo anche innocente, che si perdono tantissimi treni e si rimane all'asciutto. Semmai, questa è un'altro motivo che conferma l'asserto, del resto prima o poi il lavoro diventa come una donna alla quale non sappiamo dire di no!
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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