La realtà che sta venendo fuori in questi giorni ha un duplice aspetto.
Dalla Puglia alla Toscana, stanno affondando nel dimenticatoio
giuridico molte di quelle inchieste per consulenze d'oro, che nacquero nella precedente legislatura e che riguardavano danni per un ammontare di svariati milioni di Euro: la prima cosa da sottolineare è che se prendiamo i quotidiani di vari anni fa, si può osservare che il centrodestra era vigile sul problema e denunciava spesso in anteprima certe situazioni, che andavano evidentemente avanti già da tempo, ma solo dopo tre anni e mezzo, ovvero nel 2005 arrivarono nel libro nero della Corte dei Conti.
Come può nascere un’ inchiesta solo nel 2005, dopo anni di ampie e varie denunce? Evidentemente perchè rispetto all’azione del precedente esecutivo di destra, che in questi momenti di trambusti economici ha cercato di limitare la spesa pubblica, varie regioni di sinistra cercavano di mettere in difficoltà il governo precedente , sperando in chissà quale rimpasto o sotterfugio, per far addebitare all’ultimo i danni proprio a chi li voleva limitare. Il secondo aspetto della vicenda riguarda la quantità di incarichi, un po’ come sta facendo adesso il governo dell’Unione, che non fanno altro che moltiplicare la possibilità di distribuire opportunamente gli sprechi: così tra capi di gabinetto, portavoci, capi segreteria, consulenti europei, capi segreteria, uffici stampa, consulenti di varia forma e utilizzo, si
arriva a cifre stratosferiche come totale.
La tristezza è che con tutti i problemi che le regioni hanno e che discendono spesso da quelli nazionali, le giunte del centrosinistra invece di incentivare i tagli alla spesa ed aumentare la qualità di vita delle varie famiglie, hanno perso solo tempo a strizzare occhi e menti, per arrivare a concertare una delibera su misura che potesse configurare, ad esempio, il trattamento
economico di professionisti e dirigenti con particolari caratteristiche di anzianità. La sinistra faceva finta di non sentire o di non essere responsabile di quanto riscontrato, ma è chiaro che laddove il compito di alcuni governatori era onesto, ciò si ribaltava nei c onti in rosso delle regioni tradizionalmente amministrate dal centrosinistra. Ma il problema si estende: in Campania esiste da tempo una paralisi che alcune volta ha fatto litigare anche il Governatore con gli stessi partiti che lo hanno sostenuto, come
dimostrazione evidente che non basta essere armati di buona volontà, quando si deve fare politica od amministrare il denaro pubblico degli
Italiani, occorre anche essere contornati di gente disinteressata ed onesta, che non si coalizzino mai per quegli interessi che vanno al di fuori del compito professionale per il quale sono stati chiamati dagli elettori a lavorare. La fluidità della politica di destra invece, ravvivata dalla dinamicità delle riforme, poteva mantenere vivo e produttivo il ricambio tecnicod i questi processi, ma non è stato possibile e si è ritornati tutti, all’immobilismo tipico che ci ricorda tanto la fine del novecento, ma che oggi rischia di essere ancormeno dinamico perché difficile a calzare in una società ad alta velocità.
Bruno Russo.
Fonte: Bruno Russo