Se Bossi tuona affermando di ripudiare la seccessione è perché il nemico
‘stato centralista romano’, si trova adesso concentrato nelle grinfie dello
statalismo prodiano che ha accentuato tutte quelle negatività che il leader
leghista vedeva da sempre. Bisogna solo augurarsi che ciò non sia
controvertito come il carroccio è solito fare, una volta che si
ritornerà, come mi auguro per il bene futuro dell’Italia, ad un governo di
destra. Tale esecutivo infatti, non potrebbe assolutamente avere nei suoi
programmi futuri, neanche un accenno a motivi seccessionistici, perché in
profondo contrasto con i valori espressi storicamente nell’Unità d’Italia,
che dovrebbe restare relegato come problema, ai soli libri di scuola.
Ritornare continuamente a queste questioni non fa bene all'Italia che
potrebbe inserire il federalismo fiscale tranquillamente come evoluzione
naturale di un processo di liberalismo economico. Del resto, se si vanno a
studiare le equivalenti evoluzioni in altri paesi con la medesima
tradizione, si osserverà che non si è avuto bisogno di rimuovere o
stravolgere assolutamente nulla.
Bruno Russo.
Fonte: Bruno Russo