Che viviamo in un mondo materialista non ci vuole la zingara. La prova è
che i giovani, maestri della fantasia e delle possibilità, sono i più
delusi. Per combattere il tempo che ci separa da un appuntamento che
desideriamo, ricorriamo allora al sogno; rappresentando nella mente il
percorso che separa dall’arrivo, credendoci, come un normale atto di fede.
La notte raccoglie così tali aneliti e li pone in una scatola cranica, il
computer più adatto, dove la variabile tempo non esiste e ci permette di
estendere il pensiero oltre la nostra percezione. Il momento diventa così
un’eternità, dove il contatto, i sentimenti e le relazioni sociali ci
cullano ancora. Albert Einstein studiò tali fenomeni e li sintetizzò nella
figura geometrica del cono: all’interno il razionale tangibile e
l’influenza della variabile tempo; fuori l’immenso. Per spiegarlo agli
allievi fece un esempio: essere seduti sopra una stufa fino a quando il
calore inizierà a dar fastidio; se accanto c’è una bella donna il tempo
sembrerà passare più velocemente. I suoi esempi servirono per spiegare
l’energia, il big bang, l’antimateria e l’evoluzione dell’universo; il
quale come gli anelli tracciati da un sassolino nello stagno, vanno
allargandosi nel tempo definendo proprio la figura di un cono! Nella stessa
maniera, l’universo è in espansione a partire dal big bang per conseguenza
della seconda legge della termodinamica: l’entropia è crescente, definendo
sempre livelli di energia superiori. Ci vediamo dormendo per afferrare ciò
che sfugge. Così, ogni volta che si lascia in noi un ricordo importante, la
sua immagine vibra intensamente nella psiche, allargando il suo campo
d’onda con livelli di energia sempre meno visibili ma non meno intensi,
fino a scomparire in una dimensione a noi sconosciuta. Spesso questa
energia viene trattenuta dal ricordo, vibrazione che si ripete, come un
fenomeno fisico riproducibile, attraverso le emozioni, innescate da un
profumo, una situazione, un volto. Credo che queste onde propagate nel
nostro subconscio, vengano mantenute in vita dalla speranza, fino ad un
possibile futuro , finestra tra il reale e l’irreale, nel luogo ideale
ove i sogni diventano più forti, un porto nel quale si infrange ciò che
viene da dentro come un’onda e dove la vita ci concede, almeno una volta,
un momento indimenticabile: l’amore. Dandoci l’appuntamento nei sogni, non
ci tuffiamo solo nel vano, nuotandoci come in una piscina, come l’utero
materno: se la razionalità ci impedisce di lasciarci andare ai sentimenti
succede spesso un miracolo se uno ci crede. Sono immagini di noi uomini
forti e ancora credenti, dopo che il dolore per la perdita di qualcuno si è
trasformato in poesia, dandoci la voglia di comunicarlo agli altri. Le
contraddizioni che viviamo ci fanno desiderare di tornare a quando esisteva
tatto, gusto e rispetto: ci vediamo allora dormendo, per caricarci e
riportare la vita a valori che si cibano del coraggio, come il materialismo
della vigliaccheria., come Albert .Einstein delle sue sensazioni che
finirono per manovrare l’atomo.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo