Prodi è venuto a Napoli, ha espresso le sue sentenze e se n’è andato. Di
fronte ad una realtà che per poterla vivere sulla propria pelle basta un
soggiorno un po’ più prolungato, il premier si è comportato con un tono di
superiorità e distacco, dando la palese impressione a molti napoletani, di
voler minimizzare il problema con la scusa che esso viene ingigantito
apposta. Ma la verità è che la criminalità si è scatenata proprio in
questi giorni e le forze dell’ordine sono insufficienti per sanare il
problema. Lo stesso procuratore di Napoli ha detto che la situazione è
tale, specialmente in provincia, che servirebbe un’organizzazione
dell’intelligence in termini di più investigatori, per cercare di sradicare
nell’ombra occulta delle cause primarie la paternità di ogni fatto di
cronaca. Ma sappiamo bene che il vastissimo problema dell’intelligence è
stato glissato dalla sinistra da sempre, perché con la scusa che non
bisogna spiare la gente ed investigare su fatti privati di ciascuno, essa
ha dimostrato ancora di più che l’unico programma che ha portato avanti nel
concreto è stato l’atavico odio verso il Cdl e tutti coloro che l’hanno
votato: così di fronte alla protesta meravigliosa che si è espressa a Roma
ed alla quale molti del sud hanno partecipato con cori di gioia, il premier
li ha apostrofati dicendo che era espressione violenta ed intollerante
contro l’Unione. E loro? Cosa dicono ai cortei della sinistra? Poesie? Cosa
propongono per le città a rischio, soluzioni? O sempre il solito copione
distruttivo?
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo