L’abbiamo più volte detto, con forza e decisione; ma ora è il Fondo Monetario che si inserisce per affermare che la riforma del lavoro voluta da Marco Biagi non si tocca e contemporaneamente viene il no degli industriali ad un tavolo basato esclusivamente sul mercato del lavoro, sui cosiddetti contratti a tempo. Incentivare il part-time ha significato soprattutto creare lavoro, portare la cultura del lavoro; dare la possibilità alle agenzie interinali di costituire l’interfaccia logica tra domanda e offerta; ma ha significato soprattutto togliere due palle al piede del vecchio sistema: la statuaria ed immobile pratica delle agenzie di collocamento e l’esclusività della contrattazione per il primo impiego alle aziende che, di conseguenza, lo rendono fortemente dipendente da sponsorizzazioni esterne come quelle politiche, con l’ausilio, talvolta, dello stesso sindacato. Questa pratica ha qualificato l’ingresso nel lavoro, rendendolo sicuramente meno politicizzato e non a caso non è mai piaciuto alle sinistre.

Bruno Russo.