A riprova delle considerazioni precedenti sull’indulto, appare ovvio che un provvedimento così liberticida non poteva, inevitabilmente, non costituire quel precedente giuridico che si riflette nei fatti futuri, sia per il singolo giudizio che per quelli a carattere generale. Infatti il Consiglio Superiore della Magistratura ha affermato che l’indulto “vanifica il 90% dei processi”, da cui ne discende la necessità di cancellare anche i reati, pensando o ad una amnistia oppure a cancellare il carcere per condanne fino a due anni: la fantapolitica diventa realtà, con l’unica spiegazione razionale possibile che bisogna ulteriormente svuotare tutte le carceri. A questo punto molti invocano che fine farà la certezza della pena che è legata in maniera proporzionale alla certezza del diritto. Io mi preoccupo per l’aspetto morale di una vicenda del genere, perché viviamo in una società nella quale molti sono infelici perché si accorgono, nelle loro aspettative, che per realizzare un obiettivo sano, di lavoro, o di altro, non basta più costruire in conformità a delle regole. Affidiamo allora i nostri figli ad un futuro nel quale se prevarrà una mentalità di sinistra varrà la seguente analogia: se non puoi mangiare cioccolato, aprendo una scatola, e la misura è una qualità che non ti appartiene, è inutile mangiarne pochi; o non apri mai la scatola o te li mangi tutti e chi s’è visto s’è visto. Questa è la differenza.

Bruno Russo.