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08/07/2006 ARTICOLI  
Marco Scocchera- LE VALLETTE CHE SI DANNO
Volendo comunque fare un riferimento, del resto dovuto, agli ultimi episodi che hanno coinvolto vallette e personaggi di potere, approfitto per affrontare un argomento che, come tanti altri che toccano la moralità ed il buon senso, mi sta a cuore. Ciò che in questo momento viene definito “concussione sessuale” ovvero un concetto particolare di uno ben più ampio che si riferisce ad un abuso di potere finalizzato ad interessi propri, è un fenomeno che a giusta ragione sta facendo scalpore. Tale fenomeno può essere analizzato sotto profili diversi, tutti più o meno intrisi di una buona dose di illegalità, tutti condannabili perché contro la moralità e comunque tutti frutto di una società che possiamo definire malata. Da una parte abbiamo l’abuso di potere, dall’altra un fenomeno di prostituzione, seppure a volte molto ben celato, ed ancora abbiamo il segnale di qualcosa che seppur tocchi la coscienza di tanti, è qualcosa che esiste e che si conosce tanto tempo prima del momento in cui se ne parla. Qualcosa, che come tante altre, sanno di marcio e che purtroppo si inserisce in un contesto molto più generale, in cui ogni atto illecito ed ogni perversione è possibile. Volendo lasciare alla magistratura il problema di carattere legale, anche perché non è mia volontà imbarcarmi in qualcosa che non costituisce affatto mia materia, voglio invece richiamare l’attenzione per poter riflettere assieme su qualcosa che sia comprensibile a tutti, anche se già so che non tutti accetteranno ciò che sto per dire. Dare qualcosa per ottenere dell’altro è una prassi vecchia quanto l’uomo … stiamo parlando semplicemente di baratto ! Nel caso specifico questo tipo di baratto, seppur “concordato” fra persone maggiorenni (e tralascio intenzionalmente il termine mature, sempre accoppiato a quest’ultimo), non può in nessun modo essere accettato. Esso vìola la legge, la moralità, il buon senso, la dignità umana, diventa un messaggio oltremodo diseducativo e sarebbe per così dire da censurare, se non a tutti, almeno a quei minorenni che vivendo ormai fra messaggi ed esempi di vita negativi, hanno il diritto di essere tutelati. Ma tutto ciò che fa notizia ci viene sbattuto in faccia in prima ed in seconda serata senza scrupolo alcuno. Fatta tale necessaria premessa affermo, senza esitazione alcuna, che siamo tutti degli ipocriti ! Prendiamone atto e forse così facendo riusciremo ad imboccarci le maniche per cominciare veramente a reagire e a fare non qualcosa, ma tutto il necessario, per cominciare almeno ad alleviare certi fenomeni di malcostume. La prostituzione, seppur più o meno celata ad arte, che è palese in queste occasioni e mi viene quasi da ridere, seppur di risate amare, se penso a ciò che ho letto in alcuni giornali nei quali si afferma che il fenomeno si sia evoluto, perché prima magari ci poteva essere una base di attrazione e di interesse, seppur un po’ forzate, verso la persona a cui ci si prostituiva, ed invece adesso pare che si concordino in precedenza gli atti sessuali da consumare, tutto ciò come se gli atti sessuali praticati possano differire radicalmente secondo i casi, tale prostituzione, dicevo, si conosce anche senza la necessità di leggere sui giornali i nomi di persone note ed illustri. Basta vedere a quante ( e qua purtroppo non posso, per la parità dei sessi, dire a quanti, perché siamo ancora molto lontani, per fortuna, dal poter estendere al sesso maschile), a quante si danno in quell’impeto “magico” fatto di divertimento, denaro, week-end in barca ed altro e che come “carne da macello” si mettono in vendita al miglior offerente, in cambio di qualcosa di così futile, annullando così, ancora una volta, la propria personalità, la propria dignità e finendo così facendo per perdere l’anima. Ma quest’ultimo esempio serve solo per rafforzare il concetto, poiché in questo caso si potrebbe anche parlare di una forma di “baratto” che tutto sommato potrebbe anche essere accettato in un ottica di divertimento in fase adolescenziale nella quale, forse, tutto (o quasi) può essere considerato lecito, ma che resti però relegato a tale fase per non diventare un comportamento di tipo duraturo e cronico.
Concludendo, smettiamola con le ipocrisie, se vogliamo affrontare le cose facciamolo veramente, ma per far ciò dobbiamo sapere che non ci può essere alcun cambiamento nella società se tale cambiamento non inizia in noi stessi. Dobbiamo aver il coraggio di essere i primi ad “uscire dal giro” e sforziamoci nel dare un buon esempio ai nostri figli, perché non siano i nuovi “mostri” del futuro !

Marco Scocchera




Fonte: Marco Scocchera
 

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