Il nuovo segretario di Rc Giordano, prende il timone della nave pirata issando il vessillo nero con il famoso teschio e dedicando il suo primo discorso ai no-global, con la scusa che il suo primo pensiero è andato nella direzione di non commettere l’errore di perdere di vista il ‘movimentismo di sinistra’, ovvero tutta la gente pericolosa o meno mischiata tra loro, che ai comizi o alle manifestazioni si divertono ad offendere la Moratti o i nostri militari. Sono purtroppo, molti di loro, giovani manovrati come avveniva tanti anni fa, inculcando loro una cultura politica sbagliata, giustificata da belle parole che poi all’atto pratico restano nascoste nelle stive delle navi pirata. Sono nostri
ragazzi vittime anche del fatto, che nelle Università molti rettori di sinistra hanno permesso alla fetta più violenta e facinorosa, di trovare una solida collocazione all’interno dei dialoghi politici che avvengono negli atenei. La conseguenza è stata la visione di quei noti episodi di intolleranza, la cui parabola è andata dalle proteste contro Alemanno, politico onesto e corretto che ha sempre svolto una politica attenta ai giovani, fino alle proteste contro i militari che non credo proprio siano tutti di destra. Ma ciò che si tollera prima o poi ci si rivolge contro; così molti rettori adesso si trovano in palese
difficoltà e non sanno come uscirne, anche perché si trovano in palese imbarazzo visto che la logica di questi rivoltosi, è difesa dai partiti del governo che si approssima a costituirsi. Chiudere gli occhi ha permesso che vari centri sociali di sinistra occupassero le facoltà, senza correre il pericolo di essere sgomberati con la forza. I rettori di sinistra hanno così abusato anche del loro potere, perché hanno fatto di questa situazione un gioco forza con il governo precedente, senza cedere nella loro autorità. A chi crede che la democrazia e la tolleranza stia solo da una parte, queste cose dovrebbero fare molto riflettere, a meno che non si ammetta che nella politica sta ritornando quella tendenza degli anni ’70, a fare un po’ di paura agli altri, quando non si hanno gli strumenti o la volontà di collaborare ad una
stabilità democratica corresponsabile.

Bruno Russo