Bruno Russo- LA FRETTA DI NON FARE ( da 'Il Secolo' del 18/04/06 pag. 14 )
La fretta non è mai stata condimento della politica della sinistra e di tutto lo schieramento dell’opposizione, quando si opponeva con ogni mezzo
all’accellerazione dei provvedimenti legiferativi sulle riforme del governo. Adesso invece, il ‘prodino’ si allinea alla fretta con la quale la Cassazione richiede l’accellerazione dei controlli. Evidentemente l’Unione sa bene che la violazione dell’articolo 48 della Costituzione non è una frenesia di Calderoli, ma una realtà normativa che metterebbe in ginocchio l’improbo risultato. Il tempo invece, come la matematica, non deve essere un’opinione, ma deve tenere conto della giustizia e della responsabilità politica, se da questa dipende la risoluzione di problemi, molte volte anche sociali, che si trovano sul tappeto da molto tempo. Le pressioni della Cassazione, in questo ambito, non possono che destare allarme perché, proprio l’articolo citato dichiarerebbe che il voto di ogni elettore è uguale e nessuno deve essere discriminato. Il processo politico che il Polo stava attuando richiedeva alcune accelerazioni, quando ciò significava rientrare nei tempi richiesti dal
Parlamento e dare posto alle altre scadenze, rientrando alla fine in quei
tempi ed in quei risultati richiesti dall’Unione Europea, soprattutto in campo economico. Invece il tentativo di mettere in stallo il governo e le sue riforme ha impedito di edificare una Nazione forte e compatta, che si poteva presentare all’estero in una veste più forte ed affidabile. La politica distruttiva della sinistra si ritorcerà contro di essa, perché non ha mai inteso costituire ingranaggi con l’esecutivo trascorso, di modo che sulla base delle cose fatte o sarà un veicolo che si muove solo di un lato, o dovrà abbattere tanti castelli in aria e ricominciare daccapo, non so su quali obiettivi di rilancio.
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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