Ora Montezemolo promuove sia la riforma del lavoro che quella di Letizia Moratti: evidentemente qualcuno gli ha consigliato che la centralità della confindustria è preponderante prima delle elezioni, lasciando una possibile presa di posizione solo quando è delineato lo scenario politico ed economico che l'Italia dovrà affrontare in futuro. Ma il compito principale degli industriali non deve essere riassettare i propri destini nell'attesa di conoscere il profilo del vincitore politico, occorre dare certezze di stabilità agli Italiani perchè
essi, come del resto tutte le categorie che si riflettono nel lavoro devono
costituire una forza solidale con la propria massa per spiccare il lancio di competitività che il Paese si aspetta. Prodi metterà ulteriormente in crisi questo assetto perchè non può dare serie garanzie di continuità al paese.
Ci auguriamo noi tutti che il comportamento dei responsabili del settore Indusitriale sia tale che l'Italia non debba più, in futuro, risentire delle divisioni: ne ha sopportate troppe, di tutti generi, di tutti i colori e non ha mai saputo, per la sua grande sostanza, superarle con freddezza e caparbietà. A questo Paese compete la preparazione tecnologica migliore tra i paesi europei e nulla da invidiare con i vari partner. Se in futuro si riuscirà ad arginare il problema dell'import-export dovuta all'invadenza degli occhi a mandorla e se Confindustria inizierà a fare una politica più 'nazionalista' ma mai protezionista, si argineranno non pochi problemi.

Bruno Russo

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