L’appuntamento all’area Viviani di Villa Bruno a San Giorgio ha concluso la kermesse 2011 della XVI edizione del Premio Massimo Troisi dedicata quest’anno alla personalità e carriera di Enzo Cannavale, che ha ricoperto una fondamentale parabola temporale della cinematografia italiana. La direzione artistica e buona parte della presentazione dei premiati, è stata per il secondo anno appannaggio di Maurizio Costanzo, che ha sottolineato come una manifestazione del genere è l’occasione per lanciare nuovi talenti della comicità italiana. L’hanno coadiuvato nel Gran Galà finale Claudia Gerini , Barbara de Rossi e Claudio Lippi.
Sono stati premiati Ferdinando Maddaloni, poliedrico attore, scrittore e regista sangiorgese, con il “Cremanum D’Argento” conferito dal Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano; Jobbe Covatta con il Trofeo Massimo Troisi alla Carriera 2011; l’applaudito gruppo femminile delle “Sex and the Sud” con la vittoria del “Concorso Miglior Attore Comico”; Mauro di Rosa con il “Miglior Corto Comico”; Francesco di Domenico con il “Premio Miglior Scrittura Comica” per il suo “Tempi duri ai colli Eritrei”; Fabio Tillora come “Miglior sketch” per “Chi non vuole si rivede”; Claudio Di Buono per il “Miglior testo di teatro comico” con “Drammaturk”, Carlo Buccirosso e Sal Da Vinci .
Ferdinando Maddaloni ha sottolineato l’alchimia del teatro che può essere sede anche di nuove scoperte, pur se difficile da mandare avanti visti i tempi, e ha ricordato il suo grande lavoro svolto per raccontare, ricordare e destare le coscienze intorno all’assassinio della giornalista russa Anna Stepanovna Politkovskaja, che tra l’altro è legata alla situazione triste dell’infanzia cecena coinvolta nelle stragi di stato.
La presenza musicale esilarante è stata quella di Sal Da Vinci, presente sulle scene dall’età di sette anni, che ha cantato “Non riesco a farti innamorare” impressionando il pubblico per la sua voce melodiosa e profonda, permeata da una forza interpretativa che pochi hanno. Occorre segnalare anche il trionfo per Giobbe Covatta, molto amato dal pubblico che ha affermato “ per me la comicità è il piacere infinito che si prova a far ridere il prossimo tuo come te stesso”, una parodia anche della sua personalità da santone moderno che però si impegna anche nelle battaglie civili per i più deboli.
Oltre 15000 spettatori hanno preso parte all’evento in ben sette serate, un successo senza precedenti, che ha goduto nei giorni precedenti di artisti illustri come Francesco Renga, l’attore Giancarlo Giannini, i comici Peppe Braida e Peppe Iodice, Enrica Buonaccori, Antonella Mosetti.
Il ricordo finale della serata è andato ovviamente a lui, a Massimo, la cui presenza è costante a San Giorgio, rendendo la cittadina natale catalizzatrice di eventi, manifestazioni e promozioni, tese a rieditare e implementare la cultura, il teatro, l’arte comica e tutto ciò che Napoli ha sempre espresso, e che Massimo Troisi ha permeato, lasciando una traccia di inestimabile valore, come una radice pronta a fare sempre nuovi alberi.
A tal uopo vale la citazione che si è fatta delle parole che Roberto Benigni ha adoperato recentemente per definire l’amico : “ Morto Troisi, non se ne può fare un altro !”.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo