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20/03/2011 ARTICOLI  
Ciro Paradiso- [ CRONACA ] LA BRAVURA NON BASTA
Fare bene due cose oggi, è oltremodo difficile specialmente se ci riferiamo alla passione per il calcio e la volontà di studiare e ottenere risultati integerrimi. La cosa può diventare anche impossibile se l’ambiente circostante è quello di un comune napoletano che soffre i mali di sempre e le latitanze strutturali che potrebbero, con la buona volontà di qualcuno, dare svago, cultura e sport a molti giovani che la richiedono.
Andrea Paradiso ne è un esempio, perché si tratta di un ragazzino di 12 anni che oltre a ottenere brillanti risultati a scuola, come ogni genitore vorrebbe, è anche un talento indiscutibile della scuola di calcio di San Giovanni, che è fiera di averlo con se anche se le strutture sportive insieme a tutte le altre del luogo, non permettono l’evidenza e la proiezione nel futuro che egli merita.
Il comune dove Andrea vive, permette come tanti altri una difficile integrazione famiglia-scuola-parenti-amici, perché nelle difficoltà oggettive che ognuna di queste componenti attraversa, ne nascono delle spinte tutt’altro che positive, se poi un pargolo ha le qualità e l’entusiasmo per vivere nello sport come nella vita, la proiezione legittima del proprio talento. Andrea da 6 anni vive lo sport del calcio e da tre è approdato alla scuola di San Giovanni , che si inserisce in un contesto molto particolare , favorevole alla crescita ma incapace di trasmettere la spinta opportuna altrove. Una scuola pulcini del resto, arrivata alla gestione di un atleta promettente che ha raggiunto i 16 anni, lo dovrebbe spingere verso società maggiori per immetterlo nel canale della carriera opportuna.
Andando a soffermarci sul problema, e indipendentemente dalle tante cause che tutti conoscono e che stufa quasi ripetere, occorre invece sottolineare che non tutti i comuni napoletani hanno lo stesso deficit strutturale e talvolta anche due comuni contigui possono avere realtà talmente diverse, che nasce spontaneo il bisogno di chiarezza. Un motivo ad esempio, che rende San Giovanni e Portici, affiancati geograficamente, due pianeti con fortune diverse, è sicuramente il fatto concreto che il secondo è comune a sé mentre il primo è un comune della Campania e pertanto non può essere distaccato nella gestione, nei problemi, nelle latitanze e nei compromessi, che regolano quasi sempre la gestione di un dominio difficile.
Il vivaio calcistico campano è vivido come mai ma sono proprio le deficienze strutturale ed economiche, a renderlo offuscato e non sempre visibile nella pubblicità, e sinergico nel rendimento sportivo. Accade così che molti assi dello sport, nati nel napoletano, arrivano con difficoltà alle squadre maggiori e con difficoltà possono esprimerne continuità sportiva, anche perché come sappiamo la stessa non è funzione solo del valore ma anche del supporto finanziario che talvolta, anche se con qualche contestazione del pubblico, porta alla fuga dalla regione del calciatore un successo in auge.
Al di là di tali discrepanze, giova sempre ricordare che la volontà e la forza di carattere del napoletano non mente mai, e un ragazzino come Andrea può andare oltre le sue possibilità e le sue grazie, diventando come già detto una stella del calcio e uno scolaro modello, che dovrebbe incoraggiare chi lavora per migliorare le risorse di Napoli e dintorni, a non mollare mai ma a cogliere i fiori migliori dell’immenso giardino che possediamo, prima che essi possano naturalmente appassire.

CIRO PARADISO
Fonte: Ciro Paradiso
 

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