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08/03/2011 ARTICOLI  
Bruno Russo- [ CULTURA ] UN MONDO DI STORIE DI GUERRE E DI AMANTI
Con un primo timido e inaspettato sole di Primavera, la prima Domenica di Marzo ha sempre visto gli iniziati della temerarietà, giovani arditi o anziani eroi dei cimenti invernali, dare sfoggio del loro coraggio, tra le piccole banchine del Circolo Posillipo o dei vicini lidi.
E’ proprio nella speranza che ciò rappresenti una continuità termodinamica, viste le piogge violente di questi giorni, che si rispolverano anche i paesaggi dell’intorno delle nostre passeggiate, veri esempi architettonici del lusso delle dimore estive di nobili, ambasciatori o altro, che alla corte dei Borboni di Napoli, avevavo scelto l’amena costa, per innalzare le loro fantastiche case.
Villa Hamilton ne è un esempio, posta tra il bagno Elena e palazzo donn’Anna, dal colore rosso pompeiano che riflette un gusto e una caratteristica rurale, delle dimore d’epoca.
Stando ai documenti, sembra che la villa sia stata ricostruita sulle rovine di Villa Emma, che era una delle tante residenze di Sir William Hamiltion, consacrata alla moglie Emma Lyon, donna senza scrupoli, nota per i suoi intriganti poteri che ebbe sia nei confronti della regina Maria Carolina, che nei confronti del famoso ammiraglio Nelson.
Sir William Hamilton era un uomo colto e raffinato, ambasciatore inglese alla corte dei borboni: era solito ripetere che la cosa più bella era bagnarsi in quelle acque e poi pranzare nel suo terrazzo, ove si poteva essere schiaffeggiati dolcemente da un vento amorevole, simile a quello della madre Patria.
In realtà la dimora era piccola e simile ad uno sperone di roccia tufacea che si inarca sul mare posillipino e ne bacia le fronde salmastre, con un sensibile connubio tra mare e mattone rosso pompeiano, che le due rampe di scale rendono fisicamente accedibile. Ovviamente la casa ha mutato il suo aspetto, un po’ per i nuovi proprietari che si sono avvicendati, un po’ per l’impervia azione del mare che corrode da carta spugnata.
Nel tempo tali pericoli aumentarono, come se l’azione offensiva della natura obbligasse la gente a elevare in altezza il moto principale delle proprie azioni: una delle ragioni, forse, per cui l’ingresso principale, una volta di fronte al mare, si trova oggi sulla strada principale di Via Posillipo.
La stessa Emma, vanta una epopea sociale non indifferente, provenendo da umili origini ed essendo approdata a Posillipo nel 1786 presso lo zio ambasciatore, per imparare il francese e la danza: il matrimonio tra i due, avvenne così dopo che Hamilton rimase vedovo; un connubbio tra uomo maturo e giovane donna che dato il livello di aristocrazia, non dette alcun ritegno, lui 61 anni e lei 26!
Molti nobili napoletani dell’epoca, anche se oriundi, avevano la dimora principale lontano dal mare e consideravano poi la seconda, vicino alle sponde spumose del celeste divenire dell’onda, una residenza essenzialmente estiva, come tutti gli altri, anche se la distanza era piccola.
Infatti per i due sposini si passava da Cappella Vecchia a Via Posillipo, come oggi si transuma da Napoli a Roccella Ionica, con la differenza che allora Via Posillipo era più paradisiaca e meno accedibile di oggi. Goethe, che fu ospite dell’ambasciatore, apprezzò la collezione d’arte di Hamilton e la bellezza della moglie che non venive sminuita né dall’età dei due, né dalla qualità del loro matrimonio, anzi.
L’unica voragine sentimentale si ebbe con l’arrivo dell’ammiraglio Nelson a Napoli, 35 anni, regolarmente sposato a Londra e noto per la sua galanteria mista ad un fascino per niente indifferente, proveniente più dal suo coraggio che dalla sua bellezza. Tra Emma e Orazio, scoppiò la passione, e iniziò una relazione durevole anche per il successo dell’ammiraglio in guerra contro Napoleone Bonaparte.
E’ noto che durante la rivoluzione partenopea, Nelson mise in salvo il reame e la corte, trasportandola con la sua nave in Sicilia. Una volta che i Borboni recuperarono il regno, l’odio per i nemici della monarchia si fece feroce, contando le teste dei familiari che essi avevano ghigliottinato in Francia.
Su commessa di Emma, Nelson svolse il ruolo di promotore della repressione contro i repubblicani. L’amore tra Emma e Nelson, una volta diventato vedovo il secondo e morto il marito della prima, senza ovviamente lasciarle nulla in eredità, potette stabilizzarsi : visserò così felici assieme fino alla morte di Nelson a Trafalgar.
Nonostante la nascita di Orazia, Emma, senza il suo amore, finì in miseria e sola, chiudendo gli occhi a Calais nel 1814.
Chiunque guarda, compreso il nuovo proprietario della dimora eretta sulle rovine di Villa Emma, tale casa dal mare, immagina, nelle semprevive contraddizioni, un mondo di storie, di guerre e di amanti.

BRUNO RUSSO

Fonte: Bruno Russo
 

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