Se dovessi cancellare il male dell’anno dalla storia, eliminerei per sempre la lapidazione; anche se credo sia una cosa molto difficile tanto sia antica come pratica. Allora spero che almeno Dio possa farlo, come racconta il Vangelo di Matteo, ove Giovanni fu confortato da Isaia nella sua angoscia, perché Maria era rimasta in cinta prima del tempo della convivenza e questo indicava l’adulterio, pagabile solo con la lapidazione. Il cuore di Giovanni però non voleva che Maria fosse uccisa, contro la legge di Mosè: quindi la allontanò in segreto per cercare di applicare un po’ di giustizia e un po’ di amore. Un sogno, successivamente, gli rivelò la provenienza divina di suo figlio, salvatore per l’umanità. La tradizione e la fede è una storia profonda, che va approfondita alla luce degli avvenimenti moderni, perché nel cuore dell’uomo nulla è cambiato; ecco perché credo che la lapidazione sia talmente radicata nel destino umano, perché occorre un amore e un sacrificio così enorme per eliminarla, anche se per noi sembra una bruttura inutile. Una bruttura che ci insegna, nel Natale, che l’amore deve sconfiggere le convinzioni dell’essere umano, perché tutto ciò che sembra invalicabile per conoscenza, sarà superabile senza tradire niente e nessuno.

Bruno Russo