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10/10/2010 ARTICOLI  
Bruno Russo- [ SPETTACOLI ] UN ALIENO ALLA FNAC ( da "Il ROMA" del 06/10/2010 pag. 26 )
Presentato pochi giorni fa, l’ultimo lavoro di Giovanni Allevi dal titolo “Alien” è la sommatoria di più esigenze che diventano musica; imponendosi tra tutte il desiderio di omaggiare Chopin e di caratterizzarsi come autore e ammiratore diverso da tutti e per questo “alieno”. Se l’extraterrestre quindi è lui, Giovanni Allevi, il suo mondo è la tormentata essenza di chi vuole diffondere gioia, con la finalità della condivisione allargata del proprio estro, messo a disposizione in continuità tra la gente, per comunicare in positivo. Infatti dalla sua musica si erge un gusto abbastanza dolce, che lascia sul palato alla fine una sensazione di tenerezza e di attesa per un evento nuovo. “Alien” è la trasfigurazione della propria derivata prima, nello spazio compreso tra composizioni, direzioni d’orchestara e virtuosismi al piano, per ottenere uno spazio per la sua vena filosofica, che per esprimere al meglio l’arte deve trovare una finalità nelle cose. Del resto sappiamo che Giovanni si è laureato con lode proprio in Filosofia con una tesi dal titolo accattivante: “ Il vuoto nella Fisica contemporanea “, e ha anche svolto un ruolo di scrittore con il lavoro “ La musica in testa “ edito da Rizzoli. Ne discende palese la caratterizzazione della sua attesa come l’esigenza che il suono ricopra l’evento che nasce da un vuoto cosmico che le leggi della materia non possono giustificare appieno, e che solo la sensibilità dell’artista può riporre in quel reipiente intellettivo che è il proprio cranio, per esplodere al momento giusto con l’armonia della musica. L’album è una collezione di inediti al pianoforte con l’etichetta RCA e la distribuzione da parte della Sony Music. Le melodie sono state registrate in un luogo prestigioso come la Radio Svizzera Italiana di Lugano; sito nobile per aver accolto artisti come Martha Argerich e il celeberrimo Igor Strawinsky. La strada di Allevi, dal 1997 con l’album “13 dta” al 2008 con “Evolution”, è un percorso interminabile di esperienza protesa verso il continuo miglioramento della propria espressività; così l’ultimo suo lavoro presentato alla Feltrinelli di Bari e alla Fnac di Napoli, propone un nuovo modo di porsi di fronte alla musica: riconoscere il proprio ruolo di estraneo al mondo per riflettere gli impulsi che derivano da ciò che non si conosce . Tra tutte l’esecuzione esclusiva dell’opera 27 “notturno” di Chopin come omaggio ai 200 anni del compositore, nella versione speciale del cd, che contiene tra l’altro i brani: “Secret love”, “Tokyo station”, “Closet o me”, “Giochi d’acqua”, “Clavifusion”, “Memory”, “ Abbracciami”, “Helena”, “Joli”, “L.A. lullaby”, “Sonata in Mib maggiore”. Chopin è definito da molti “poeta del pianoforte”, un compositore anche di parole che si depositano nel fondo del proprio cuore come nel punto più sommerso di un mare celeste, che proviene da terre lontane e martoriate dalla storia, e cammina per le amene profondità del nostro pianeta, come testimonia la vita del primo editore delle opere di Chopin, Carol Mikuli, romeno della Bucovina; come testimonia l’alieno Allevi che non proviene dalla consuetudine della musica classica , se non da quei particolari brividi che appartengono alla sua trasparenza.

Bruno Russo

Fonte: Bruno Russo
 

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