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11/01/2011 ARTIC OLI  
Bruno Russo- [ SPETTACOLI ] WORLD WIDE CHRISTMAS ( da "IL ROMA" del 11/01/2011 pag. 15 )
C'è una leggenda russa che parla di pane nero, sì del pane artigianale che può essere anche tutto ciò che uno possiede, o meglio è capace di produrre, e se regalato al bambin Gesù per riconoscenza, diventa l’essenza della generosità di un cuore puro: dalle parole che catturano di Lello Radice e dalla melodia che ammalia come una sirena di Fiorenza Calogero, si erge il "WorldWideChristmas Concert Tour”; la vivace performance sui canti natalizi mondiali, al Teatro Supercinema di Castellammare di Stabia, dopo varie tappe campane.
Una festa rigorosamente per i bimbi, come significato e prospettiva, perché se il mondo si arrabbia, deve ritenere che nelle sue recrudescenze sono coinvolti loro, i più deboli, i più sensibili ai messaggi degli adulti, che sepolti dai loro risentimenti e agognanti mire, spesso si scordano di loro. Il Natale diventa così un momento ove il festeggiato non si vede, anche se presente in ogni natività umana, morale o psicologica.
Fiorenza ha tradotto tutto ciò in musica, accompagnata da un gruppo di eccezionale bravura, e i commenti dopo lo spettacolo lo dimostrano: " bravissimi, uno meglio dell’altro! “; Marcello Vitale alla chitarra classica e chitarra battente; Erasmo Petringa al violoncello, oud e mandola; Salvatore Minale alle percussioni e Nico Berardi che oltre al charango, al flauto e al cuatro ha fatto rivivere con la sua zampogna l'aria in note che noi tutti vorremmo continuasse tutto l’anno. Le differenze della cultura e dello stile di vita, come afferma Fiorenza, sono causa apparente di differenze celebrative, che si rastremano e diventano un tuttuno sulla base dei sentimenti autentici del Natale. L'idea generatrice di Fiorenza Calogero, i suoi testi insieme a quelli di Lello Radice, attuano la ricerca ottimamente riuscita di far risaltare i valori di fratellanza che alberano nella musica di Paesi diversi.
Nascono così canzoni come l'inglese " Lo, how a rose E'er blooming" di T. Baker, " E' nato " di Marino Moretti, la spagnola " A la nanita nana ", "Lettera malenconica " di S. Di Giacomo, " Mesoraca " di M.Vitale, "Aria del Dio della felicità " di B. Brecht, la portoricana " Villancico Yaucano ", " Festa dò sole " di C. Faiello, Storiella Messicana" di L. Radice, la tedesca " Thr Kinderlein kommet " di Von Schmid, Schulz, " Tammurriata per oud " di E. Petringa, " Si nun fosse accussì " di E. De Mura, la francese " Il est nè le Divin Enfant ", " Un Natale qualunque " di Chiara Montenero, la " Storia del pane nero" di Lello Radice, la statunitense " The Christmas song" di Torm, Wells, l'sraeliana " Mishaela " di Dor, Noa, il " Ballo di San Rocco " di M. Vitale, l'anonima " Natale “, “ Ricordo ‘e guaglione “ di Ugo Izzolino, la brasiliana " Natal das Crianças " di Bleacaute, e infine il “ Ballo della Madonna " di C. Faiello.
Se ne evince il lungo lavoro di fonetica linguistica e gutturale che Fiorenza ha dovuto preparare, curato nei particolari, senza lasciare nulla ai rigori musicali, pur di estrarne il ritmo comunicativo, proprio della festa; della gioia per un recupero spirituale futuro, perchè il Signore ha fondato il suo messaggio solo su testimonianze di amore e misericordia, che gli uomini con difficoltà trasmettono negli scritti, ma facilmente con la musica.
La sensazione finale è insita nella nota frase di Sant'Agostino: " chi canta prega due volte “. Molti piccini hanno bisogno di questa musica, nata dalla maestria di Fiorenza, che non a caso ha ricevuto nel 2009 a Ravello il premio "Naples in the world " come migliore cantante partenopea, valenza che adesso caletta sopra le nuvole, come l’immagine di cartellone, ove due angioletti suonano: per sentirli spalanchiamo una volta e buona molti cuori irrigigiditi.



BRUNO RUSSO

Fonte: Bruno Russo
 

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