Bruno Russo- [ POLITICA ] LA STELLA CADUCA ( da "Il Secolo" del 24/11/2010 pag. 14 )
Lo sciopero delle star del cinema, va guardato con occhio duplice: i tagli non sono l’apice della totale distruzione della cultura con riflesso per il futuro dei giovani, ma nel contempo è l’evidenza che lo spettacolo è una categoria non molto invisa alle finanziarie, e se uno va a ritroso nel tempo dovrebbe verificare i proseliti ricevuti dalla destra proprio perché l’altra parte aveva, partendo da aspettative ingenti, deluso poi la categoria.dello spettacolo. Inoltre sarebbe il caso di sfatare il mito dei lavoratori dei palcoscenici cinematografici o teatrali che siano, come ricconi che camminano sforgiando le loro opulenze per rinverdire sempre l’immagine. Purtroppo la maggior parte degli attori fanno la fame, non hanno certezze, campano alla giornata e in funzione degli squilli del telefono; sono come fiori la cui freschezza non dipende dal tempo ma dalla fortuna, e quando appassiscono devono vivere di luce riflessa per non scomparire. Ottenere un finanziamento è fondamentale, avere degli sponsor dalla propria regione o da enti accreditati è l’azione principale per sopravvivere, e quando imperversa una crisi come questa, si fa più necessaria la proroga degli incentivi fiscali a favore del cinema. Lo spettacolo non può vivere di investimenti privati perché nell’ambito delle ricchezze più concentrate che sparse, pochi sono disponibili a creare con altri delle forme di investimento molto labili, e si finisce nel credere nell’assistenzialismo non come soluzione ideale ma come male minore.
Bruno Russo Fonte: Bruno Russo
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