La revenge storica sui diari di Mussolini ripropone in maniera silente ma
coraggiosa, il dibattito sulla fine del Duce e sulla sua reale riflessione
sulla guerra, compresi gli eventuali carteggi con Churchill. Prima però
che tali documenti diventino la legenda dell’arca dell’alleanza tra capi
di governo che si erano resi conto in ritardo della pericolosità di
Hitler, che a metà della sua ascesa contava proseliti addirittura nella
terra statunitense, conta soprattutto il fatto che nel tempo la cultura ha
cercato di ristabilire dei punti fissi sulla personalità del Duce : il
primo è che all’apice del suo percorso si fidava sempre di meno del suo
entourage, considerandolo dedito solo a interessi personali, e la poca
fiducia posta nella conservazione dei documenti lo dimostra; il secondo è
che come Churchill era un conservatore molto eclettico, che per moltissimi
anni è stato accusato di aver voluto stipulare accordi segreti con Hitler,
anche se essi dovevano servire ad arrestare un’epoca bellica che
evidentemente entrambi avevano visto come distruttiva e riovinosa, con
strascichi che avrebbero sicuramente influenzato la vita sul Pianeta per
anche un secolo. Da questo punto di vista l’anno “2025” come paletto
temporale per poter aprire tali diari, non dovrebbe suscitare meraviglia,
ma rivalutare la sua tardiva ma oculata prevedibilità politica sulle cose
della storia. Tale dote si aggiunge a quella di statista del periodo, e
che per certi versi è parallela a quelle parole di Churchill “this is non
the end but the beginning of the end”, pronunciate all’inizio dei
bombardamenti londinesi più terribili, significativi del fatto che quando
certi accordi saltano per sempre le conseguenze rovinose dureranno a
lungo.
Bruno Russo
Fonte: Bruno Russo